domenica 1 dicembre 2013

Aneddoti ( ini ) nel senso di piccole cose



VF1122013

Aneddoti ( ini ) nel senso di piccole cose.
Milano 1.12 2013

Siamo in un qualche posto vacanziero.
Forse a Jesolo a casa di Klaus ( III ), forse in Danimarca ( V dopo maturità ).
Non so, ma ho come un ricordo di sole mentre parliamo, di un ambiente con sole e luce e di solito casino divertito con chiacchiere a tre o quattro.

Insomma si parla di automobili ( classico maschile ma senza essere troppo convinti, in realtà l’esperto motori era graziano ed a lui era affidata l’intera problematica, giudizi, opinioni, indicazioni )
L’oggetto è la Mustang della Ford ( ? ), macchina super sportiva, spider, molto bella, credo auto di Steve Mc Queen in Bullit, ma non sono del tutto sicuro, sempre americana ma senza quel gigantismo, pur presente, delle auto USA. Irrealistiche per noi e sprecone in tutto e per tutto.
Qui la descrizione presuppone nel lettore un po’ di immaginazione perché manca il suono.
Il tema è come si pronuncia mustang se ( all’inglese leggendo come è scritto di seguito ) mastang, masteng, miusteng, mosteng e via dicendo.
La chiacchiera si accalora con prove e riprove. Senza giungere a capo di un risultato condiviso e credibile.
Ad un certo punto arriva Ogliuto che chiede: di che cosa state parlando ?
Ma si, di quella macchina di Steve Mc Queen, della Ford nuova …
E ogliuto candido come un giglio di primavera: ah sì la mustang !
E vai ogliuto.
Su questo abbiamo retto un po’di tempo.

Occupazione al liceo. Autunno 1969. I morti di Avola. Preistoria quindi …
In assemblea  si parla contro la repressione di Stato ed i morti braccianti, appunto, di Avola.
Io non sapevo neppure dove era veramente Avola, ma il fatto che c’erano morti ammazzati dalla polizia ed erano pure braccianti quindi, simbolo del duro lavoro salariato, tipo quarto stato del Pellizza – vedo oggi attrattiva pubblicizzata del museo del Novecento in metro a Milano – scuoteva gli animi e gli interrogativi.

La Assemblea si scalda sulla veridicità dei fatti. I morti c’erano ma era credibile che la polizia avesse sparato sui lavoratori ammazzandone, se non ricordo male, due ?
Era vero ma ci si interrogava.
Ricordarlo adesso mi fa ridere anche proprio perché il dramma di quanto avvenuto si rimuove nel ricordo rielaborato della discussione e nel ridicolo di quanto si svolgeva in Aula Magna.
Ad un certo punto sale al microfono uno studente di destra.
Non ricordo il nome.
Era il prototipo del maggiorente silenzioso in erba: giacca cravatta cicciotto assai, occhiali tipo d’oro, voce un po stridula.
Insomma il tipo dei principi di patria chiesa e famiglia
Non un malvagio picchiatore, ma uno sprovveduto conservatore in un mare non suo.
Lo stesso farà ingegneria, ( questa l’ha raccontata graziano ) contestato all’entrata disse improvvidamente: ‘ … non io non sono fascista ! lui mi conosce e può dirlo ! e si rivolge a graziano anche lui al primo anno in politecnico il quale risponde: ‘ … ma va via fascista di m… ! ‘ .
il giovane tipo marciatore maggiorente silenzioso in erba non fu però maltrattato oltre misura e chissà dove è ora. Forse a fare l’ingegnere e noi glielo auguriamo.
Chissà come si chiamava.
Allora prende il microfono, apre un giornale o forse più d’uno a confronto per dimostrare che le notizie non potevano essere vere e dice più o meno così:
“ … ecco l’Unità, il giornale del partito comunista, ve lo leggo: la polizia ha sparato più di cento colpi. Ed i morti sono stati solo due.
Ora o la polizia è orba o l’Unità racconta un sacco di balle !!!! “.
Se ci penso non riesco a non ridere perché disse proprio così.
E non ricordo cosa fece la Assemblea, se rideva a crepapelle, o inveiva urlando oppure se ne stava sgomenta in silenzio. Chi ricorda ?
Klaus l’ ha ridetta mille volte quella dei morti sono stati solo due.
Ma non credo fosse indifferenza della morte altrui – forse anche noi non comprendevamo  bene il dramma della morte dei braccianti, padri di famiglia e lavoratori, per noi il tema era la repressione poliziesca contro l’emancipazione popolare di cui noi facevamo parte – per lui il tema era che l’Unità raccontava un sacco di balle …
Come si dice, beata gioventù  
[Carlo Bonizzi] 

[NdR: credo si chiamasse Volpi]

APPENDICE
va fatta questa piccola aggiunta:
 ... allora ripensando la frase era ( chiedo a klaus di ricordare bene ) :
 " … la polizia ha sparato, con calma e precisione, più di 100 colpi  
e i morti sono stati due.
quindi o la polizia è cieca o l'unità racconta un sacco di balle ! "

ridicendo o se volete rileggendo bisogna quasi fare lo spelling che la polizia ha sparato, sottolineando con lentezza ‘con calma e precisione’, poi velocemente dire che ‘i morti sono stati due’.
infine allargare le braccia anche se siete soli nel dilungarsi su ‘ …l’Unità che racconta un sacco di baaaaalllleeee ! ‘.
solo così rivivrete la emozione del racconto come lo faceva klaus ....
saluti e mi scuso dell'aggiunta, ma non ricordavo
c


 

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