domenica 11 novembre 2012

FESTE E VACANZE



FESTE, VACANZE, MATRIMONI E FUNERALI.

Ricordo una o più feste a Bollate  a casa di Lauretta (vista ieri sera!), da un lato i compagni di classe e dall’altro i bollatesi.
Un capodanno a Baggio: Graziano si ubriacò quasi subito. L’attesa del primo tram per tornare mi rammenta l’attesa in una sala d’aspetto e non certo una festa.  A casa Bottoni aiutai Bobo a legare una coperta alla tapparella per fare il buio necessario per ballare (era pomeriggio, ovviamente).
Ma clamorosa più di tutte una festa di Capodanno a casa Calì: era la quinta? La casa fu completamente devastata…  Ricordo Marina, Bobo Grassi, Marco, forse altri ma c’era tantissima gente del VV non della classe.
La casa di Cusano, invece,  annessa alla fabbrica, aveva persino la piscina! Ma eravamo piccoli.  Molti anni dopo e per lungo tempo frequentai quel posto che, dopo la chiusura della Gerli, divenne una galleria d’arte, il Care Of, ora alla Fabbrica del Vapore.
Un concerto semiufficiale nel box di Del, più altre sessioni di prova, nel ruolo di spettatore.
La mitica casa di Chiesa: non c’ero quando Mingozzi vomitò in testa a Klaus…  L’anno dopo in memoria dei quell’episodio Klaus si lavò la testa con l’acqua della stufa: e secondo Silvana era perfettamente sobrio! C’era Lauretta, decisamente poco sobria.
Sicuramente ho avuto parte attiva nella costruzione del muretto di neve anti-veglione del grandhotel.
Sono stato più volte a Chiesa: dopo il gruppo d’élite sono stato forse tra i più assidui. Ricordo Maura, Gabriella e un volta (una sola!) persino  Dezo. La sua casa di Camogli fu molto frequentata negli anni  a seguire, da me Klaus e Del, oltre che Laura, ovvio, non so altri. Sia la casa di Coni Zugna che quella di San Felice erano spesso  aperte, grazie alla apertura mentale dei genitori. Anche quelli di Klaus erano molto aperti, però in quanto danesi, non in quanto comunisti!  Grazie a loro conoscemmo gli esuli portoghesi:  il pittore José Barrias è un amico ancora oggi. Andai due volte al Teatro Uomo, allora a Porta Ticinese, a sentire il concerto di José Mario Branco. Vista l’eccezionalità del fatto ricordo la presenza di  Moschetti…
Tutti gli altri, a partire da i miei, erano piuttosto piccoloborghesi, direi. Tuttavia mio padre, da bravo democristiano, mi faceva il culo per la politica, ma mi difendeva con il Tisso.
Ogni tanto Klaus aveva una nuova casa di vacanza, e così andammo a Brunate e sul lago Maggiore.
Poi Marco e Laura si sposarono. A casa loro si facevano delle cene in cui Marco si esibiva nel suo piatto forte: il pollo alle mandorle.  Si facevano anche riunioni artistico-politiche: una volta venne anche Gad Lerner, che lavorava a maglia perché era alternativo.
Poi sono stato al matrimonio di Del e, molto dopo, a quello di Klaus. E anche a quello di Paola, la sua fidanzata storica. (Ovviamente non si sposarono tra di loro, Klaus con Chiara e Paola con Frederic).  Non ricordo quello di Ogliuto e Carla…  Carlo si sposò a Roma e per l’occasione organizzammo una carovana. Della seconda volta ho saputo solo a posteriori. Carlo mi scrive che ho avuto grande successo con sua moglie (la seconda): in quella occasione  -  poche settimane fa -  abbiamo fatto anche la conoscenza della nuova moglie di Ogliuto…  Al termine di uno stremante pranzo di matrimonio (credo di Del) io Klaus andammo al Parco Lambro al "festival del proletariato giovanile".
Poi c’erano i viaggi, quelli estivi: nel 73 fu la Sardegna: io partii con Ciacco e un suo amico, con una 500 piena di spaghetti.  Eravamo tantissimi. Al ritorno ci separammo: Io Klaus e Graziano andammo in Basilicata con gli Sormy Six, che avevano un concerto a una festa dell’Unità, e ci evitammo il bagno di sangue con i fascisti a Tropea.
Nel 74 fu la Scozia e nel  75 la Norvegia. Ci fu anche una spedizione pasquale a Piana degli Albanesi, a casa di Gino, il falso-cugino di Del, che però forse non c’era?
Nel frattempo la famiglia si era allargata, non solo a mogli, fidanzate, amici, fino ai soci agronomi-montanari della leggendaria Agrotecnica.
Io e Del non ci siamo limitati a fare insieme anche l’università, ma abbiamo fatto insieme anche il militare, a Como, Verona e a Milano. Ma quella non era proprio una vacanza… (forse anche Ciacco ci raggiunse a Como mentre eravamo in partenza per Verona…  però con Ciacco l’Università l’abbiamo fatta  più insieme che non con Del).
L’ultima vera vacanza di massa fu in Danimarca, nel 1980, grazie alla casa messa a disposizione dai soliti danesi: eravamo in tanti, ma della classe c’eravamo solo io, Klaus e Laura.
In quel periodo andai ad abitare al Carrobbio: la mia casa era sempre piena di gente, anche se non saprei dire con certezza chi la frequentasse (di sicuro ci sono stati Klaus,  Laura, Maura, Gabriella, Paola, Carla); e sicuramente Gianni Ghelfi, che veniva a bussare la domenica mattina presto, svegliandomi : il più delle volte se ne andava prima che io riuscissi ad alzarmi e andare ad aprire…

Sono certo di avere continuato a vedere alcuni di voi anche negli anni ottanta, novanta e nel nuovo secolo, ma le situazioni, salvo alcuni casi, erano sempre abbastanza contingenti.
Negli ultimi due anni è capitato anche di incontrarsi a dei funerali di amici, sempre legati a circostanze tragiche.  Cazzo!

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